FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA
Cominciamo dalla storia.
La pranoterapia è una terapia curativa antichissima che rientra nelle cosiddette “medicine alternative”, ovvero in quelle tecniche mediche che non si basano sui principi anatomo-fisiologici della medicina ufficiale, almeno per quanto riguarda l’Occidente.
Il termine è formato dall’unione di due parole: dal sanscrito PRÃNA che significa “energia vitale” e dal greco antico THERAPÉIA che significa “cura, guarigione”.
La pranoterapia si fonda su basi filosofiche; fin da tempi remoti l’uomo ha avuto necessità di curarsi, ricorrendo spesso a figure come il guaritore, lo sciamano e il pranoterapeuta i quali, grazie a particolari riti e all’uso di erbe medicinali, hanno garantito la sopravvivenza dell’umanità.
Non tutti possono praticare la pranoterapia ma solo quanti scoprono in sé il “potere” di trasmettere una bio-energia sanante.
Il pranoterapeuta opera attraverso l’imposizione delle mani sulle zone del corpo in sofferenza attraverso il passaggio del PRÃNA; il Prãna è l’energia personale dell’operatore che, scorrendo attraverso il suo corpo con tecniche specifiche si “trasferisce” ( passatemi il termine ) in quello del paziente, stimolandone i processi vitali.
Attenzione però a non confondere questo “dono” con un carisma di guarigione, né tantomeno con gli episodi taumaturgici riportati dalle Sacre Scritture e dalle vite dei Santi.
I cosiddetti miracoli di guarigione, infatti, differiscono dalla pranoterapia su diversi punti:
- immediatezza della guarigione;
- non è necessaria l’imposizione delle mani: spesso è sufficiente un comando verbale;
- il contesto religioso: il miracolo nasce dalla fede o porta ad essa.
La pranoterapia non è legata a nessuna forma di culto: è un DONO, alla stregua di ogni altro dono naturale, come ad esempio il talento artistico, musicale, eccetera.
In conclusione: la pranoterapia è una pratica che aiuta il paziente a rafforzare lo stato di benessere e l’equilibrio bioenergetico attraverso l’imposizione della mani da parte del terapeuta, il quale passa la propria energia al ricevente al fine di facilitarne l’equilibrio energetico psico-fisico.
Quando parliamo di GUARIGIONE, non dobbiamo pensare all’assenza di malattia, giacché il pranoterapeuta non può curare nel senso medico del termine.
La pranoterapia infatti lavora spesso fianco a fianco della medicina tradizionale aiutando a ridurre gli effetti collaterali dei farmaci e riequilibrando l’energia del paziente, predisponendolo così alla guarigione.
Come funziona la pranoterapia?
Il pranoterapeuta trasferisce il prãna – ovvero la propria energia personale – al paziente tramite l’imposizione delle mani.
Nulla si frappone tra il terapista e il suo paziente: né oggetti, né cristalli né qualsivoglia d’altro: protagonista assoluta è l’energia di una persona che ne aiuta un’altra a raggiungere il proprio equilibrio.
Secondo la medicina Orientale, il malessere fisico non è altro che il sintomo del vero problema, cioè lo squilibrio energetico.
La pranoterapia agisce proprio sull’energia che, una volta riequilibrata, andrà immancabilmente a ripercuotersi sul corpo: ciò che “guarisce” è dunque la forza vitale che, lavorando sui centri e canali energetici, ne rimuove i blocchi permettendo al prãna di fluire liberamente.
Il pranoterapeuta non farà MAI ! diagnosi perché gli unici che possono farle sono i medici; quello che possono fare, grazie alla loro esperienza e sensibilità, è quanto abbiamo visto più sopra e, qualora sospettassero un problema fisico grave, consigliare il paziente di andare da un dottore.
Come trovare il pranoterapeuta giusto?
Criteri che possono aiutarci a riconoscere un buon pranoterapeuta:
- attestazione dei corsi frequentati e/o pratica negli studi di altri pranoterapeuti;
- diffidate di chi promette guarigioni miracolose e di chi fa diagnosi;
- infine il pranoterapeuta serio conosce a fondo l’energia del corpo umano e si presenta come una persona etica e molto sensibile.
Possiamo diventare tutti Pranoterapeuti ?
Pranoterapeuti si nasce perché queste persone hanno – per natura – una quantità di energia personale in eccesso rispetto al loro fabbisogno.
Chiaramente, come per qualunque altro dono o talento naturale, anche il pranoterapeuta lavora su questa predisposizione – spesso ereditaria – migliorandola con la formazione e l’esperienza.